Non siamo mai contenti!

Di Erica Sclamadori, classe 1A, secondaria di primo grado

Ciao a tutti… Sono Erica e frequento la 1^A a Pennabilli; adesso stiamo attraversando un periodo un po’ particolare, in senso negativo: è scoppiata una epidemia che ci ha costretto a stare a casa. La scuola è terminata il 24 febbraio e non sappiamo se riaprirà prima della fine dell’anno scolastico. Quando alla TV hanno annunciato che in Lombardia, Veneto ed in Emilia-Romagna le scuole sarebbero state chiuse, io e mio fratello abbiamo fatto i salti di gioia, non avevamo avuto “le vacanze della neve” e così avevamo trovato un altro motivo per  non avere qualche giorno di scuola. La prima settimana è passata tranquilla, avevamo qualche compito ma niente di che, si facevano velocemente ed io e mio fratello ci svegliavamo tardi e passavamo la giornata a giocare fuori, visto il bel tempo, oppure stavamo in casa sul divano e prendevamo in giro mia mamma perché doveva andare a lavorare e noi potevamo stare a casa. Nei primi giorni io e mio fratello ci siamo dati alle pulizie, mettere a posto dentro i mobili, spolverare e cercare di costruire un porta oggetti (lo devo ancora finire). La sera tra il sette e l’otto  marzo siamo andati a dormire da mia zia insieme ai miei cugini, ci siamo divertiti tantissimo e il pomeriggio dell’otto mia zia ci ha annunciato  che saremmo stati a casa un’altra settimana: tutti ci siamo messi ad urlare per la felicità perché saremmo stati  a casa  a far due compiti in croce: chi non avrebbe gioito ?!?

Siamo tornati a casa nostra e quando abbiamo acceso il computer abbiamo visto lo stream di classroom pieno di compiti; beh, anche i professori non potevano lasciarci 15 giorni senza fare niente, sennò quando saremmo tornati a scuola non avremmo ricordato nulla, solo che ci avevano assegnato tutti i compiti di due settimane in un giorno. Io e Manuel abbiamo cominciato ad essere sempre sui libri: non ce la facciamo più!

I docenti hanno deciso di fare delle videolezioni, un metodo che non avevamo mai sperimentato e che alla fine funziona abbastanza bene; fortunatamente con questo metodo anche i compiti sono diminuiti e il pomeriggio non sapevamo più cosa fare: fuori facciamo sempre le stesse cose che ci hanno iniziato a stancare: in casa, dopo avere riordinato, cucinato e fatto scorte di ogni tipo di pasta, non sappiamo più cosa fare. Ci stiamo iniziando a stancare di non andare a scuola.  A metà della seconda settimana Conte ha deciso che le scuole in Emilia-Romagna sarebbero state chiuse fino al 3 aprile: a questo annuncio io e mio fratello non abbiamo esultato anzi, ci sono cascate le braccia: volevamo proprio ritornare a scuola rivedere i nostri amici e, da quando siamo passati in “ zona rossa”, non possiamo neanche uscire. Che noia stare a casa! Non siamo mai contenti: quando siamo a scuola vogliamo stare a casa e quando siamo a casa vogliamo andare a scuola!

Marzo 2020