Didattica e Coronavirus


Di Eleonora Cedrini, classe 3A, scuola secondaria di primo grado

Un’ emergenza, c’è chi la definisce così, c’è chi la chiama epidemia, chi una crisi. Certe volte mi fermo e mi chiedo se ciò che vivo sia reale , se sia possibile che stiano succedendo queste cose e mi domando perchè? Perchè la vita ci mette di fronte a questi ostacoli?

L’arrivo del coronavirus in Italia ha portato un’immediata chiusura delle scuole. Inizialmente la pausa didattica che ci era stata imposta mi sembrava qualcosa di limitato, non vedevo il problema dietro questa interruzione. Purtroppo ora non è più così, le difficoltà stanno aumentando e il periodo di sospensione prolungando sempre più.

Per me la scuola è sempre stata importante, per i miei amici, che  nonostante tutto mi mancano e anche per la scuola in sé : le lezioni, i professori, le risate ,gli scherzi. Mi manca la scuola ma mi mancano anche le mie giornate frenetiche, impegnative, stancanti.

In questa situazione di disagio siamo costretti a fare lezione online tramite delle video chiamate che permettono di mettere in contatto alunni e insegnanti. Credo che quello che i nostri docenti stiano facendo sia un grande lavoro iniziato molto prima di qualche settimana. Anche noi studenti però ci stiamo impegnando davvero tanto. Ritengo che questo modo di fare scuola sia più complesso e che ci voglia tanta collaborazione da parte di tutti affinché funzioni.

 Concludo con il dire che questa pausa didattica per me è stata una grossa perdita, questo è il mio ultimo anno con i miei compagni e avremmo dovuto fare una gita di tre giorni a Trento, purtroppo non accadrà e mi dispiace molto , perchè da quando sono alle elementari sogno di farla.

Ma non è solo questo che mi manca della scuola, mi manca il vedere e parlare con le persone, con i professori ma anche con i miei amici, infatti in questa situazione ho capito quanto sia importante per un adolescente stare con i propri coetanei. Inoltre sono preoccupata per il mio esame, non perchè penso che possa andare male, ma perchè ancora nessuno sa come verrà svolto. I dubbi sono tanti e devo dire anche la tristezza. D’altro canto però ci sono anche degli aspetti positivi come non doversi svegliare alle sette di mattina o il non avere delle verifiche. Questi aspetti però facevano parte della mia vita e se dovessi scegliere direi che sì, prendo il pacchetto completo, quello in cui parto vado a scuola, studio, vado al ket , studio poi corro a danza, torno , mangio e vado a dormire tardi , pallida e senza energie . Diciamo però che questo è un periodo, che passerà come tutti i momenti difficili. Rispondendo alla domanda che mi ero posta all’inizio ovvero il perchè il destino ci metta alla prova…non lo so, non so perchè ci voglia sfidare. Sono sicura però che una volta usciti da questa crisi, una volta finita questa maledetta emergenza saremo cambiati. Cambierà la nostra concezione di libertà e cambierà il nostro sguardo scontato sotto tanti aspetti.

Di solito si dice che si comprende il valore di qualcosa solo quando la si perde: è proprio così. Adesso che non possiamo più vivere le nostre giornate capiamo quanto queste fossero importanti per noi e forse smetteremo di lamentarci una volta tornati alla normalità.

Marzo 2020